Opera realizzata in occasione della mostra dal titolo Eroticart presso il Palazzo Vecchio di Vibonati (SA), 2008.

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L'interpretazione della tematica rimanda ad esplicite allusioni, le quali basano la loro ragion d'essere, principalmente sull'espressione e valorizzazione del dialetto quale lingua ufficiale del meridione d'Italia. 

Fica è infatti il modus abitudinario di declinare sia l'albero di fico (ficus) che la sua infruttescenza. Come da caratteristica dialettale, il maschile diventa femminile trasformando quindi il fico in fica, che convenzionalmente nel meridione d'Italia corrisponde anche alla vulva (figa nel nord Italia). 

Inoltre questo lavoro si basa anche sulla narrazione del peccato originale e sulla foglia di fico nella storia dell'arte, quale elemento censore degli attributi sessuali. 

Videoinstallazione multisensoriale fruita attraverso quattro sensi:

vista, udito, tatto, olfatto.